Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7025 del 21 febbraio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:7025PEN

Massima

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Il furto di beni destinati a pubblico servizio, commesso mediante effrazione, integra il reato di furto aggravato, anche qualora una parte dei beni sottratti non sia stata rinvenuta, essendo sufficiente che l'agente si sia impossessato di una parte rilevante dei beni presenti nel medesimo contesto spaziale e temporale. La contestazione in fatto dell'aggravante, senza la necessità di una specifica indicazione della norma che la prevede, è sufficiente a garantire il diritto di difesa dell'imputato, purché gli elementi costitutivi dell'aggravante siano chiaramente enunciati nell'imputazione e siano noti o comunque prevedibili per l'imputato, senza determinare in concreto una lesione dei suoi diritti difensivi. Il giudizio di attendibilità del teste, adeguatamente motivato dal giudice di merito sulla base degli elementi emersi nel processo, non può essere sindacato in sede di legittimità, in assenza di specifiche ragioni di dubbio non esaminate dalla decisione impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria T. - rel. Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 29/10/2018 della CORTE APPELLO di CAGLIARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere BELMONTE MARIA TERESA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore LORI PERLA;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita';
udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 29 ottobre 2018 la Corte di Appello di Cagliari, in riforma di quella d…

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