Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23323 del 24 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:23323PEN

Massima

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Il reato di estorsione, e non quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, si configura quando la condotta minacciosa si estrinseca in forme di tale forza intimidatoria da andare al di là di ogni ragionevole intento di far valere un preteso diritto, in quanto la coartazione dell'altrui volontà assume di per sé i caratteri dell'ingiustizia, trasformandosi in una condotta estorsiva. Ciò si verifica anche quando le minacce sono rivolte non solo contro il soggetto passivo del reato, ma anche contro i suoi familiari, estranei al preteso rapporto obbligatorio. Inoltre, il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni è un reato proprio esclusivo, configurabile solo se la condotta tipica di violenza o minaccia è posta in essere dal titolare del preteso diritto, mentre nel caso di condotta realizzata da un terzo che agisca su mandato del creditore, essa può assumere rilievo soltanto ai sensi dell'articolo 629 c.p. (estorsione). Pertanto, la corretta qualificazione giuridica del fatto come estorsione, e non come esercizio arbitrario delle proprie ragioni, prescinde dalla verifica della sussistenza di un effettivo credito vantato dal reo, essendo sufficiente che le minacce siano state poste in essere con modalità tali da eccedere ogni ragionevole intento di far valere un diritto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO P. - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. PAZIENZA V. - Consigliere

Dott. ARIOLLI - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/07/2017 della CORTE APPELLO di CATANZARO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GIOVANNI ARIOLLI;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. PINELLI MARIO MARIA STEFANO che ha concluso per il rigetto del ricorso di (OMISSIS) e per l'inammissibilita' del ricorso di (OMISSIS).
Udito il difensore Avv. (OMISSI…

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