Consiglio di Stato sentenza n. 5855 del 2015

ECLI:IT:CDS:2015:5855SENT

Massima

Generata da Simpliciter
Il rigetto della domanda di condono edilizio deve essere adeguatamente motivato, indicando specificamente per ciascuna opera abusiva le ragioni ostative alla sanatoria, quali la carenza di documentazione essenziale, il mancato rispetto del termine perentorio di ultimazione dei lavori, la realizzazione in zona soggetta a vincoli di inedificabilità assoluta, senza che sia sufficiente un generico richiamo alle violazioni urbanistiche. L'amministrazione comunale, prima di procedere al rigetto della domanda, deve comunque sollecitare l'interessato a richiedere il necessario parere delle autorità preposte alla tutela dei vincoli, non potendo sic et simpliciter negare il condono per la sola presenza di vincoli, in assenza di una puntuale verifica della loro natura e della possibilità di sanatoria prevista dalla legge. Inoltre, l'ordine di demolizione deve individuare in modo chiaro e specifico le opere abusive oggetto del provvedimento, senza poter fare riferimento in modo generico a "opere abusive", in assenza di una puntuale istruttoria e motivazione. In caso di carenze motivazionali e istruttorie, i provvedimenti di rigetto del condono e di demolizione sono illegittimi e devono essere annullati, con conseguente rinvio all'amministrazione per un nuovo esercizio del potere in conformità ai principi enunciati.

Sentenza completa

N. 01848/2014
REG.RIC.

N. 05855/2015REG.PROV.COLL.

N. 01848/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1848 del 2014, proposto da:
Comune di Cava de' Tirreni, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati Giuliana Senatore e Antonino Cascone, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Leopoldo Fiorentino in Roma, piazza Cola di Rienzo, 92;

contro

Trezza Giuseppina, Apicella Vincenzo, rappresentati e difesi dagli avvocati Francesco Lanocita e Simona Corradino, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Antonia De Angelis in Roma, via Portuense, 104;

per la riforma

della sentenza in forma semplificata del Tribunale amministrativo regionale per la …

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