L'ordinanza di sgombero di un'abitazione per grave inagibilità dell'intero fabbricato, fondata su una relazione tecnica che evidenzia infiltrazioni d'acqua, malfunzionamento degli impianti igienici e condizioni precarie dell'impianto elettrico, tali da determinare l'inesistenza delle condizioni minime di carattere igienico-sanitario, costituisce un provvedimento vincolato per l'autorità amministrativa, la cui legittimità non può essere esclusa per il solo fatto che il proprietario contesti la valutazione tecnica, in assenza di elementi idonei a dimostrare l'erroneità o l'arbitrarietà di tale valutazione. Il giudice amministrativo, nel valutare la legittimità dell'ordinanza di sgombero, deve pertanto limitarsi a verificare la sussistenza dei presupposti di fatto posti a fondamento del provvedimento, senza poter sindacare nel merito la valutazione tecnica compiuta dall'amministrazione, salvo che non emerga l'evidente irragionevolezza o l'arbitrarietà di tale valutazione. Inoltre, il rigetto della domanda di ammissione al patrocinio a spese dello Stato, deliberato dalla competente commissione istituita presso il tribunale amministrativo, non può essere sindacato dal giudice, in assenza di specifici vizi del procedimento o di manifesta irragionevolezza della decisione.