Cassazione penale Sez. II sentenza n. 32937 del 6 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:32937PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, non è tenuto a compiere un'analisi approfondita di tutte le deduzioni delle parti e a prendere in esame dettagliatamente tutte le risultanze processuali, essendo sufficiente che, anche attraverso una valutazione globale di quelle deduzioni e risultanze, spieghi, in modo logico ed adeguato, le ragioni del proprio convincimento, dimostrando che ogni fatto decisivo è stato tenuto presente, sì da potersi considerare implicitamente disattese le deduzioni difensive che, anche se non espressamente confutate, siano logicamente incompatibili con la decisione adottata. Ai fini dell'adozione di una misura cautelare, è sufficiente qualunque elemento probatorio idoneo a fondare un giudizio di qualificata probabilità sulla responsabilità dell'indagato in ordine ai reati addebitatigli, senza che gli indizi debbano essere valutati secondo i medesimi criteri richiesti per il giudizio di merito dall'art. 192, comma 2, c.p.p., che richiede una particolare qualificazione degli indizi (non solo gravi ma anche precisi e concordanti). La scelta e la valutazione delle fonti di prova rientrano tra i compiti istituzionali del giudice di merito e sfuggono al controllo del giudice di legittimità se adeguatamente motivate e immuni da errori logico-giuridici, non potendosi opporre a tali scelte e valutazioni un diverso criterio o una diversa interpretazione, anche se dotati di pari dignità, laddove esse risultino correttamente motivate. Il ricorso per cassazione che deduca l'insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e, pertanto, l'assenza delle esigenze cautelari, è ammissibile soltanto se denuncia la violazione di specifiche norme di legge, ovvero la manifesta illogicità della motivazione del provvedimento, secondo i canoni della logica ed i principi di diritto, ma non anche quando propone e sviluppa censure che riguardano la ricostruzione dei fatti, ovvero che si risolvono in una diversa valutazione delle circostanze esaminate dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina A.R. - Consigliere

Dott. DI PISA FABIO - Rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 17/02/2017 del TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Di Pisa Fabio;
sentite le conclusioni del PG Dott. Mura Antonio il quale ha chiesto il rigetto del ricorso;
sentite le conclusioni dell'Avv. (OMISSIS) in sostituzione dell'Avv. (OMISSIS), per l'indagato, il quale ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 16/17 Febbraio 2017…

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