Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 7539 del 25 febbraio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:7539PEN

Massima

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Il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose (art. 392 c.p.) si configura quando un soggetto, ritenendosi titolare di un diritto, lo fa valere in via di fatto, senza attendere la pronuncia dell'autorità giudiziaria, mediante condotte che incidono sulla sfera giuridica altrui, a prescindere dall'effettiva esistenza del diritto vantato. Ciò al fine di garantire l'esclusiva riconducibilità all'autorità giudiziaria della risoluzione di controversie tra soggetti depositari di pretese contrapposte ed in conflitto, sanzionando le modalità antigiuridiche e antisociali con le quali il preteso diritto è stato fatto valere in via di fatto, a prescindere dalla sua effettiva esistenza. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato, non rileva la priorità o la risalenza temporale del diritto di godimento vantato dall'agente sull'area controversa, essendo sufficiente che egli abbia agito in via di fatto, senza attendere la pronuncia dell'autorità giudiziaria, per far valere il proprio diritto, incidendo sulla sfera giuridica altrui. Ciò anche nel caso in cui il diritto vantato dall'agente risulti successivamente accertato, in quanto la norma incriminatrice mira a sanzionare le modalità antigiuridiche e antisociali con le quali il preteso diritto è stato fatto valere, a prescindere dalla sua effettiva esistenza. Tuttavia, il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose può essere dichiarato estinto per intervenuta prescrizione, qualora il termine massimo di prescrizione sia spirato, tenuto conto dei periodi di sospensione previsti dalla legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. GARRIBBA Tito - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. MA. An. , nato a (OMESSO);

2. MA. AR. St. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza in data 29/04/2008 della Corte di Appello di Messina;

letti gli atti, il ricorso e la sentenza impugnata;

udita in udienza pubblica la relazione del consigliere Dott. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero in persona del sostituto Procuratore Generale Dott. FEBBRARO Giuseppe, che ha concluso per l'annullamento senza rinvi…

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