Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La competenza per materia in relazione al reato di guida in stato di ebbrezza va determinata sulla base della normativa in vigore al momento in cui il pubblico ministero esercita l'azione penale, non assumendo alcun rilievo, in assenza di una disciplina transitoria specifica, il momento di consumazione del reato. Pertanto, il giudice competente a decidere il caso è quello individuato dalla legge vigente al momento dell'esercizio dell'azione penale, a prescindere dalla data di commissione del fatto. Tale principio si fonda sul brocardo latino "tempus regit actum", secondo cui la successione nel tempo delle norme processuali determina la competenza del giudice. Ciò implica che, in mancanza di una disciplina transitoria, la competenza per materia è attribuita al giudice individuato dalla normativa in vigore al momento dell'esercizio dell'azione penale, a prescindere dal momento in cui il reato è stato commesso. Questa interpretazione consente di assicurare uniformità e coerenza nell'applicazione della legge processuale, evitando disparità di trattamento tra situazioni analoghe.