In tema di misure cautelari personali, per il principio del "ne bis in idem", desumibile dai principi generali dell`ordinamento processuale, non e` possibile la reiterazione di un provvedimento cautelare quando sia intervenuta una pronuncia giurisdizionale, non piu` soggetta ad impugnazione, che abbia escluso la sussistenza delle condizioni previste dagli artt. 273 e 274 cod. proc. pen. per l`adozione della misura. La reiterazione e` invece possibile - dopo una nuova e positiva valutazione della sussistenza dei presupposti della gravita` degli indizi, delle esigenze cautelari e dell`adeguatezza della misura - quando il precedente provvedimento sia stato caducato per ragioni puramente formali, non involgenti un giudizio sulla sussistenza delle condizioni normativamente richieste per l`emissione dei provvedimenti cautelari; tale principio trova fondamento normativo nel disposto dell`art. 302 cod. proc. pen., che ha portata generale ed e` applicabile a tutte le forme di perdita di efficacia di un provvedimento cautelare per ragioni formali. (Nella specie la cassazione ha ritenuto legittima l`ordinanza con cui il G.I.P. aveva disposto nuovamente la custodia cautelare dell`indagato dopo la caducazione di un precedente, analogo, provvedimento per il mancato rispetto del termine di cui all`art. 309 comma 10 cod. proc. pen.).