Il giudice può disporre la misura cautelare della custodia in carcere, in luogo degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, quando l'indagato dimostri una elevata incapacità di autocontrollo e un concreto pericolo di reiterazione del reato, anche in considerazione della frequenza e gravità delle condotte violente poste in essere in danno della persona offesa, nonché dell'abuso di alcolici, tali da rendere inidonea la misura degli arresti domiciliari a contenere efficacemente il predetto pericolo, a prescindere dalla distanza del luogo di esecuzione della misura cautelare dall'abitazione della persona offesa. In tali casi, la motivazione che esclude l'idoneità della misura cautelare meno afflittiva degli arresti domiciliari, in ragione della ravvisata incapacità di autocontrollo dell'indagato, risulta adeguata e non viziata da manifesti errori logici, essendo assorbente e pregiudiziale rispetto alla valutazione della distanza del luogo di esecuzione della misura dal domicilio della persona offesa.