Cassazione penale Sez. II sentenza n. 30450 del 22 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:30450PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del reato di ricettazione, è tenuto a verificare non solo la provenienza delittuosa del bene, ma anche l'effettiva consapevolezza dell'imputato circa tale provenienza, non potendo pervenire a una pronuncia di assoluzione per il solo fatto che l'imputato non abbia fornito spiegazioni in ordine alle modalità di acquisizione del bene, quando gli elementi di prova raccolti siano univocamente indicativi della sua consapevolezza della illecita provenienza. Il giudice, pertanto, è obbligato a motivare in modo esaustivo le ragioni per le quali, pur in presenza di elementi probatori che depongono per la consapevolezza dell'imputato, ritiene di dover comunque pervenire a una pronuncia di assoluzione, non potendo esimersi dal confrontarsi con le risultanze istruttorie e dal fornire una spiegazione logica e coerente del proprio convincimento. Il principio di diritto secondo cui il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del reato di ricettazione, è tenuto a verificare non solo la provenienza delittuosa del bene, ma anche l'effettiva consapevolezza dell'imputato circa tale provenienza, e a motivare in modo esaustivo le ragioni per le quali, pur in presenza di elementi probatori che depongono per la consapevolezza dell'imputato, ritiene di dover comunque pervenire a una pronuncia di assoluzione, trova applicazione ogni qualvolta il giudice sia chiamato a pronunciarsi sulla responsabilità penale dell'imputato per il reato di ricettazione, indipendentemente dalle specifiche circostanze del caso concreto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

Dott. RENZO Michele - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Perugia;

avverso la sentenza del Tribunale di Perugia, in data 4.3.2003;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dr. ((omissis));

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio per la celebrazione del giudizio d'appello

Udito il difensore avv. …

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