Il reato di diffamazione si estingue per prescrizione quando, dalla data del fatto, siano decorsi sette anni e mezzo senza che sia intervenuta una sentenza definitiva di condanna, anche se il processo penale sia stato validamente instaurato e proseguito fino al giudizio di legittimità. In tal caso, la sentenza di condanna penale deve essere annullata, mentre gli effetti civili della diffamazione, accertati nel merito, restano impregiudicati. Il diritto di difesa dell'imputato e il diritto sindacale del suo difensore di aderire all'astensione dalle udienze devono essere adeguatamente tutelati dal giudice, il quale non può sacrificarli per ragioni di mera economia processuale, ma deve disporre il rinvio del processo con sospensione della prescrizione. Le dichiarazioni rese dalla persona offesa o da testimoni alla polizia giudiziaria non possono essere utilizzate nel giudizio di merito senza la loro espressa conferma in sede dibattimentale, in ossequio ai principi di oralità e immediatezza del processo penale.