Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 25152 del 2 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:25152PEN

Massima

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Il reato di resistenza a pubblico ufficiale si configura quando l'agente, con minacce o violenze, si oppone all'esecuzione di un atto d'ufficio da parte di un pubblico ufficiale, indipendentemente dalla legittimità o meno dell'atto stesso. Ai fini della sussistenza del reato, è sufficiente che l'agente abbia consapevolmente e volontariamente ostacolato, anche solo materialmente, l'attività del pubblico ufficiale, senza che rilevi la finalità perseguita o la ragionevolezza del comportamento dell'agente. La condotta di resistenza può manifestarsi sia attraverso minacce verbali che attraverso l'uso di violenza fisica, purché dirette a impedire o ostacolare l'esercizio delle funzioni del pubblico ufficiale. Il reato di resistenza a pubblico ufficiale tutela il corretto e pacifico svolgimento dell'attività della pubblica amministrazione, a prescindere dalla legittimità dell'atto di servizio ostacolato, essendo sufficiente che l'agente abbia consapevolmente e volontariamente impedito o ostacolato l'attività del pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni. La configurabilità del reato non è esclusa neppure qualora l'agente ritenga di agire in legittima difesa o per altri motivi giustificativi, in quanto tali circostanze, ove sussistenti, dovranno essere valutate in sede di giudizio di bilanciamento delle scriminanti. Pertanto, il reato di resistenza a pubblico ufficiale si configura anche quando l'agente, pur ritenendo di agire legittimamente, si oppone con minacce o violenze all'esecuzione di un atto d'ufficio da parte del pubblico ufficiale, essendo sufficiente che egli abbia consapevolmente e volontariamente ostacolato l'attività del pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRAMENDOLA ((omissis)) - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesc - rel. Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

IT. An. , n. in (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Messina, emessa il 24.10.2007;

letto il ricorso e il provvedimento impugnato;

udita in pubblica udienza la relazione del Cons. Dott. F. Ippolito;

udito la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del sostituto procuratore generale Dott. SALVI G., che ha concluso per la declaratoria d'inammissibilita' del ricorso.

Osser…

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