Cassazione penale Sez. I sentenza n. 28985 del 20 ottobre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:28985PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. si configura quando un soggetto, consapevolmente e volontariamente, entra a far parte in modo stabile e permanente di un'organizzazione criminale dotata di una struttura gerarchica e di una forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo, al fine di commettere una serie indeterminata di delitti, acquisire la gestione e il controllo di attività economiche, realizzare vantaggi ingiusti per sé o per altri e imporre l'omertà. La partecipazione all'associazione mafiosa può essere desunta da elementi indiziari, quali il ruolo operativo svolto dal soggetto nell'ambito del sodalizio, le conversazioni intercettate che ne documentano il contributo alle attività illecite, le dichiarazioni di collaboratori di giustizia e la prova della perdurante operatività del gruppo criminale, anche in assenza di una diretta partecipazione a singoli reati-fine. La presunzione relativa di adeguatezza della custodia cautelare in carcere per i reati di cui all'art. 416-bis c.p. può essere superata solo con elementi che dimostrino il recesso dell'indagato dall'associazione o l'esaurimento dell'attività del sodalizio, mentre il mero decorso di un rilevante lasso di tempo dai fatti contestati, in assenza di condotte sintomatiche di perdurante pericolosità, può essere valutato dal giudice ai fini della scelta della misura cautelare più adeguata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - rel. Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 21/02/2020 del TRIB. LIBERIA' di REGGIO CALABRIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. FRANCESCO ALIFFI;
sentite le conclusioni del PG Dr. TAMPIERI LUCA che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
udito il difensore, avvocato (OMISSIS) del foro di REGGIO CALABRIA che ha concluso chiedendo l'accoglimento dei motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Reggio Calabria, adito ai sensi dell'articolo 309 …

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