Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34038 del 9 settembre 2024

ECLI:IT:CASS:2024:34038PEN

Massima

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Il reato di corruzione propria si configura quando vi è la prova di un accordo illecito tra il soggetto corrotto e il corruttore, caratterizzato dalla correlazione sinallagmatica tra le utilità indebite erogate e l'attività antidoverosa posta in essere dal pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni. Tale correlazione può essere desunta non solo dalle dichiarazioni auto ed etero accusatorie del corrotto e del corruttore, ma anche da altri elementi di riscontro esterni, quali i contatti e la contiguità dei rapporti tra le parti, che dimostrino inequivocabilmente il nesso causale tra le dazioni indebite e i favoritismi accordati nell'ambito dell'ufficio del soggetto qualificato. Ai fini della configurabilità del reato di corruzione propria, non è necessario che l'atto antidoveroso oggetto dell'accordo illecito sia puntualmente individuato, essendo sufficiente che emerga, sulla base di un complessivo apprezzamento delle risultanze probatorie, la celere e tempestiva definizione delle pratiche sollecitate dal corruttore in un contesto connotato da oggettive difficoltà rispetto al puntuale adempimento delle relative funzioni da parte del pubblico ufficiale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta da:

Dott. APRILE Ercole - Presidente

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Consigliere

Dott. PATERNO RADDUSA Benedetto - Relatore

Dott. DI NICOLA TRAVAGLINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Ze.Mi., nato in Cina il (omissis);
avverso la sentenza della Corte di appello di Firenze dell'11 aprile 2022;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione del ((omissis));
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso per la inammissibilità del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La difesa di Ze.Mi. impugna la sentenza della Corte di appello di Firenze con la quale è stata data conferma integrale alla condanna del suddetto alla pena ritenuta di g…

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