Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 26546 del 5 luglio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:26546PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare l'applicabilità della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto di cui all'art. 131-bis c.p., è tenuto a compiere una valutazione complessiva e sintetica di tutti gli elementi connotanti la fattispecie concreta, considerando le modalità della condotta, l'entità del danno o del pericolo cagionato e il grado di colpevolezza dell'agente. Tale giudizio non può limitarsi ai soli elementi costitutivi del reato, ma deve ponderare tutti i fattori rilevanti ai sensi dell'art. 133 c.p., in un bilanciamento che tenga conto della concreta manifestazione del fatto, della sua offensività e della colpevolezza dell'autore. Anche nel reato di guida in stato di ebbrezza, la causa di non punibilità per particolare tenuità può trovare applicazione, purché l'esame complessivo della condotta, del danno e della colpevolezza conduca a un giudizio di scarsa offensività del fatto. Il giudice di merito, nel motivare il diniego della causa di non punibilità, deve quindi esplicitare le ragioni per le quali gli elementi concreti della fattispecie, valutati nel loro insieme, non consentono di ritenere il fatto di particolare tenuità, con particolare riguardo alla pericolosità della condotta e alle sue conseguenze. Ove il giudice di appello ometta di motivare adeguatamente il diniego delle circostanze attenuanti generiche, la sentenza deve essere annullata con rinvio per nuovo giudizio limitatamente a tale profilo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta da

Dott. PICCIALLI Patrizia - Presidente

Dott. FERRANTI Donatella - Consigliere

Dott. BRUNO Mariarosaria - Consigliere

Dott. D'ANDREA Alessandro - Consigliere

Dott. MARI Attilio - Relatore

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
Pa.Gi. nato a B il (Omissis)
avverso la sentenza del 02/02/2024 della CORTE DI APPELLO di MESSINA
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ATTILIO MARI;
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza indicata in epigrafe, la Corte di appello di Messina ha confermato la sentenza emessa il 05/07/2023 dal Tribunale di Patti e con la quale Pa.Gi. era stato condannato, all'esito di giudizio abbreviato, alla pena di mesi sei dì arresto ed Euro 1.000,00 di ammenda - con beneficio della sospensione condizion…

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