Il vincolo paesaggistico sull'area di intervento, derivante dalla normativa statale e regionale vigente al momento dell'adozione del piano paesaggistico, impone all'autorità competente di valutare la compatibilità paesaggistica degli interventi edilizi abusivi oggetto di domanda di condono, anche se realizzati in epoca anteriore all'introduzione del vincolo, tenendo conto delle prescrizioni di tutela previste dal piano adottato, le quali hanno efficacia immediata e precettiva a far data dalla sua adozione, senza possibilità di deroghe o stralci. Pertanto, l'autorità competente deve negare l'autorizzazione paesaggistica per gli interventi edilizi in contrasto con le prescrizioni di tutela del piano paesaggistico adottato, disponendone la demolizione, mentre può consentire il mantenimento di interventi edilizi abusivi in misura non superiore al 10% di quanto legittimamente assentito, in conformità alle prescrizioni del piano. Le valutazioni tecniche espresse dalle autorità preposte alla tutela del paesaggio, come la Soprintendenza, circa la compatibilità paesaggistica degli interventi, sono censurabili in sede giurisdizionale solo in caso di palese irragionevolezza, illogicità o errore di fatto.