Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 13105 del 25 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:13105PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La retrodatazione dell'ordinanza cautelare di custodia in carcere ai sensi dell'art. 297, comma 3, c.p.p. presuppone che i nuovi reati contestati siano desumibili dagli atti relativi alla precedente ordinanza cautelare, in modo da poter ritenere che il quadro indiziario fosse già completo al momento dell'emissione della prima ordinanza. Tuttavia, tale requisito non è soddisfatto quando i nuovi reati, pur essendo connessi a quelli oggetto della precedente ordinanza, sono stati accertati in epoca successiva, ovvero quando non risulta provato che gli elementi relativi ai nuovi reati fossero già acquisiti al momento dell'emissione della prima ordinanza cautelare. In tali ipotesi, la separazione dei procedimenti non può essere considerata una scelta arbitraria del pubblico ministero, in quanto giustificata dall'impossibilità di desumere i nuovi reati dagli atti relativi alla precedente ordinanza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. GRAMENDOLA Francesco P. - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SA. EM., N. IL (OMESSO);

2) SA. FR., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 20/11/2008 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. GRAMENDOLA FRANCESCO PAOLO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. Cedrangolo Oscar, che ha chiesto l'inammissibilita' dei ricorsi.

OSSERVA IN FATTO E IN DIRITTO

Con ordinanza in data 30/6/08 il G.I.P. d…

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