Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza breve n. 4667 del 2017

ECLI:IT:TARNA:2017:4667SENB

Massima

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La sospensione o la chiusura di un esercizio commerciale in attività non può essere disposta quale sanzione per gli abusi edilizi contestati, in quanto tali misure hanno un sistema repressivo specifico che regola i presupposti, le modalità applicative, i destinatari, gli effetti e le possibilità di sanatoria. La cessazione di un'attività commerciale non può fungere da atipica e non contemplata sanzione dell'abuso edilizio non previamente fatto oggetto dei previsti procedimenti e conseguenti provvedimenti sanzionatori. Ciò in quanto, in base all'art. 7 della CEDU e all'art. 1 della legge n. 689 del 1981, tutte le misure di carattere punitivo sono dominate dal principio di legalità, il quale comporta come corollario anche la tassatività delle conseguenze afflittive che devono essere preventivamente previste dalla legge a fronte della commissione di illeciti. La chiusura dell'esercizio rappresenta una conseguenza necessitata non tanto rispetto all'abuso edilizio in sé, quanto piuttosto all'applicazione ed all'esecuzione di una sanzione edilizia (quale la demolizione o il ripristino dello stato dei luoghi) che sia incompatibile con la continuazione dell'attività aziendale ed, in generale, con l'utilizzo, abitativo o produttivo, delle opere abusive. Pertanto, in assenza di una preventiva misura repressiva degli abusi edilizi riscontrati, la sospensione o la chiusura dell'attività commerciale risulta illegittima per violazione del principio di legalità e proporzionalità dell'azione amministrativa.

Sentenza completa

Pubblicato il 05/10/2017

N. 04667/2017 REG.PROV.COLL.

N. 03426/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 3426 del 2017, proposto da:
Mifra S.R.L, con sede legale in Piano di Sorrento (NA), in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Consuelomaria Riccio, con domicilio stabilito per legge presso la Segreteria del TAR, con i seguenti recapiti, ai fini delle comunicazioni di cui all’art. 136 del d. lgs. n.104 del 2010, PEC: [email protected], fax: 081/8787837;

contro

Comune di Piano di Sorrento, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Erik Furno, con domicilio eletto presso il suo s…

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