Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33134 del 17 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:33134PEN

Massima

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La legittima difesa non può essere invocata da chi reagisce ad una situazione di pericolo volontariamente determinata, essendo invece necessario che l'aggressione subita sia ingiusta e non provocata. Inoltre, l'accettazione o il portare una sfida per la risoluzione di una contesa impedisce l'applicazione della circostanza attenuante della provocazione, in quanto il comportamento di sfida, seppur occasionato da un precedente fatto dell'avversario, integra comunque un'illiceità della condotta. Il giudice di merito, nel valutare le risultanze processuali, ha il potere esclusivo di ricostruire i fatti e di apprezzare la sussistenza o meno delle cause di giustificazione o di attenuazione invocate dall'imputato, senza che la Corte di Cassazione possa sindacare tale valutazione se non in presenza di vizi logici o giuridici nella motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. SCARLINI Enri - Rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabett - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/02/2017 della CORTE APPELLO di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'annullamento con rinvio;
udito il difensore della parte civile, Avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1 - Con se…

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