Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 25417 del 17 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:25417PEN

Massima

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Il coinvolgimento di un soggetto in un'associazione di tipo mafioso, ai sensi dell'art. 416-bis c.p., può essere desunto non solo dalla sua partecipazione attiva alle attività criminose del sodalizio, ma anche dalla sua disponibilità continuativa a collaborare con gli altri membri della consorteria, anche in vista di una futura affiliazione, nell'ambito di un progetto di rafforzamento e di espansione della medesima. Ciò in quanto l'elemento qualificante l'associazione mafiosa rispetto a quella dedita al narcotraffico risiede non tanto nel fine di commettere altri reati, quanto nell'utilizzo del metodo mafioso, volto all'imposizione di una sfera di dominio sul territorio attraverso la forza di intimidazione, l'omertà e il condizionamento delle libere determinazioni, anche in relazione ad attività economiche e alla gestione di appalti e servizi pubblici. Pertanto, il concorso tra l'associazione di tipo mafioso e quella dedita al narcotraffico è configurabile quando il sodalizio mafioso, pur avendo come scopo primario il traffico di sostanze stupefacenti, persegue altresì l'obiettivo di affermare il proprio controllo e la propria egemonia sul territorio di riferimento, avvalendosi dei metodi e degli strumenti tipici dell'agire mafioso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massim - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
Avverso l'ordinanza del 15/10/2015 del Tribunale di Reggio Calabria;
Visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;
Sentita la relazione svolta dal consigliere Massimo Ricciarelli;
udito il Pubblico Ministero; in persona del Sostituto Procuratore Generale Angelillis Ciro, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
Udito il difensore, Avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 16/…

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