Cassazione penale Sez. II sentenza n. 39263 del 29 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:39263PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare, può essere desunto dal contesto criminale in cui è maturato il fatto, dai rapporti con gli altri indagati, dal reperimento di armi e dalle modalità di organizzazione della fuga, ritenute frutto di precedenti esperienze delinquenziali, senza che assuma rilievo l'assenza di precedenti penali e di carichi pendenti. In tale contesto, la misura cautelare della custodia in carcere può essere ritenuta adeguata e proporzionata, in quanto l'attività delinquenziale non è considerata un episodio isolato, ma espressione di un inserimento in un circuito criminale, rendendo inidonea la meno afflittiva misura degli arresti domiciliari. La motivazione del provvedimento cautelare, che evidenzi tali elementi, non presenta vizi di manifesta illogicità o violazioni di legge sindacabili in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. DAVIGO P. - rel. Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale di Roma del 07/04/2015;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. DAVIGO Piercamillo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale GALLI Massimo, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia rigettato.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza 27.3.2015 il G.I.P. del Tribunale di Velletri dispose la custodia in carcere (oltre che di altri inda…

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