Consiglio di Stato sentenza n. 5868 del 2015

ECLI:IT:CDS:2015:5868SENT

Massima

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La decadenza dell'autorizzazione alla somministrazione di alimenti e bevande al pubblico si configura ex lege, ai sensi dell'art. 4 della legge n. 287 del 1991, qualora il titolare non avvii concretamente l'attività commerciale entro centottanta giorni dal rilascio del titolo ovvero sospenda l'attività per oltre un anno, salvo che non sia disposta una proroga a seguito di apposita motivata richiesta prima del decorso del termine assegnato dalla legge. L'onere di provare la sussistenza di cause di forza maggiore che impediscono l'inizio o la ripresa dell'attività commerciale incombe sul titolare della licenza, il quale deve dimostrare il possesso di locali idonei ove trasferire l'esercizio. Il provvedimento di decadenza adottato dall'autorità comunale, in assenza di tali giustificazioni, ha natura dichiarativa e non necessita di una specifica motivazione, salvo che non sia stata tempestivamente richiesta una proroga della sospensione dell'attività. La violazione delle garanzie procedimentali partecipative e dell'obbligo di preavviso di rigetto di cui all'art. 10-bis della legge n. 241 del 1990 non comporta l'illegittimità del provvedimento finale, qualora il contenuto dispositivo non sarebbe potuto essere diverso da quello in concreto adottato, trattandosi di un atto dovuto. Il trasferimento di un'azienda commerciale di somministrazione di alcolici, alimentari e bevande, sia inter vivos che mortis causa, è condizionato al positivo riscontro, da parte dell'autorità comunale, di tutti i requisiti soggettivi ed oggettivi richiesti dall'ordinamento di settore.

Sentenza completa

N. 02001/2007
REG.RIC.

N. 05868/2015REG.PROV.COLL.

N. 02001/2007 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2001 del 2007, proposto dalla s.n.c. Crovella Giuseppe & C., in persona del legale rappresentante
pro tempore,
e dai signori Crovella Giuseppe e Crovella Arturo in proprio, tutti rappresentati e difesi dagli avvocati Gianluca Riitano e Chiara Servetti, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Gianluca Riitano in Roma, via A. Gramsci, n. 29;

contro

Il Comune di S. Sebastiano Po, in persona del Sindaco
pro tempore
, non costituitosi nel secondo grado del giudizio;

per la riforma

della sentenza del T.a.r. per il Piemonte - Sezione I - n. 2009 del 10 maggio 2006.

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