Cassazione penale Sez. V sentenza n. 47915 del 19 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:47915PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la responsabilità penale dell'imputato per il reato di minacce, può fondare il proprio convincimento sull'attendibilità delle dichiarazioni della persona offesa, supportate da elementi di riscontro oggettivi come i tabulati telefonici e le testimonianze di terzi, anche in presenza di contrarie allegazioni difensive volte a mettere in dubbio la credibilità della vittima. Tuttavia, il sindacato della Corte di Cassazione sulla motivazione della sentenza di condanna è limitato alla verifica della sua logicità e completezza, senza poter riesaminare nel merito le risultanze probatorie, le quali rientrano nella esclusiva competenza del giudice di merito. Pertanto, il ricorso per cassazione che si limiti a contestare la ricostruzione fattuale operata dal giudice di appello, senza denunciare specifici vizi logici o carenze motivazionali, è inammissibile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. VESSICHELLI M. - rel. Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 33/2011 TRIBUNALE di BELLUNO, del 19/03/2013;visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/09/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FODARONI che ha concluso per il rigetto.

FATTO E DIRITTO

Propone ricorso per cassazione (OMISSIS), avverso la sentenza del Tribunale di Belluno in data 19 marzo 20…

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