Cassazione penale Sez. II sentenza n. 41282 del 27 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:41282PEN

Massima

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Il delitto di estorsione si configura anche nel caso in cui un soggetto, essendo a conoscenza del furto di un bene, utilizzi tale conoscenza come mezzo di pressione morale sull'animo del derubato, richiedendogli l'esborso di denaro per fargli riottenere il possesso della refurtiva, senza che sia necessaria una cointeressenza diretta dell'intermediario. Infatti, la costrizione richiesta per l'integrazione del delitto di estorsione è determinata dalla minaccia implicita, contestuale alla richiesta di pagamento, essendo il derubato consapevole che l'omesso versamento si tradurrebbe nella perdita definitiva del bene sottratto. Pertanto, colui che, per i suoi legami con l'autore del furto, conduca le trattative volte a far ottenere al derubato la restituzione della refurtiva contro il pagamento di una somma, può essere ritenuto responsabile di estorsione, ovvero di concorso in essa, quando agisca anche nell'interesse del ladro, contribuendo con la sua condotta all'opera di pressione nei confronti della vittima. L'unica eccezione è rappresentata dal caso in cui l'intermediario agisca esclusivamente per solidarietà umana verso la vittima e nel suo esclusivo interesse, senza apportare alcun contributo causale alla verifica dell'evento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. BARTOLINI F. - rel. Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) RO. MI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 258/1998 CORTE APPELLO di L'AQUILA, depositata il 20/12/2006;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/09/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. BARTOLINI Francesco;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. BUA Francesco, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

IL FATTO ED I MOTIVI…

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