Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 30549 del 26 luglio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:30549PEN

Massima

L'appartenenza accertata di un soggetto ad un'associazione di tipo mafioso consente di ritenere implicita e permanente la sua pericolosità sociale, con la conseguenza che, per escludere l'attualità di tale pericolosità, è necessario acquisire una prova certa e rigorosa del suo effettivo recesso dal sodalizio criminoso. In mancanza di tale prova, la successiva condanna per reati gravi e aggravati, commessi in epoca prossima alla decisione, è idonea a dimostrare la perdurante pericolosità sociale del soggetto, giustificando l'applicazione nei suoi confronti di una misura di prevenzione personale. Il decorso del tempo, di per sé, non è elemento sufficiente a far ritenere cessata l'attualità della pericolosità, in assenza di elementi che comprovino il concreto distacco del soggetto dall'associazione criminale di appartenenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Consigliere

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LA. MA. MI. N. IL (OMESSO);

avverso DECRETO del 25/01/2006 CORTE APPELLO di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROTUNDO VINCENZO;

lette le conclusioni del P.G. Dr. CONSOLO Santi, che ha richiesto il rigetto del ricorso.

FATTO E DIRITTO

1.-. La. Ma. Mi. ricorre per cassazione avverso il decreto con il quale in data 25-1-2006 la Corte di Appello di Napoli, 8 sezione penale, ha confermato…

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