Cassazione penale Sez. III sentenza n. 39875 del 26 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:39875PEN

Massima

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Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella determinazione della pena, nel rispetto dei principi enunciati negli articoli 132 e 133 del codice penale, e la sua valutazione non è censurabile in sede di legittimità se non in caso di mero arbitrio o di ragionamento illogico. La pena inflitta, inoltre, deve essere valutata alla luce del regime sanzionatorio vigente al momento del fatto, epurato dalle modifiche successivamente dichiarate incostituzionali, senza che ciò comporti necessariamente l'applicazione di una sanzione più mite. Pertanto, la determinazione della pena rientra nella discrezionalità del giudice di merito, purché sia sorretta da adeguata motivazione e non risulti frutto di arbitrio o illogicità, e la pena applicata non può essere considerata illegale se rientra nei limiti edittali previsti dalla normativa applicabile ratione temporis.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. ANDREAZZA Gastone - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - rel. Consigliere

Dott. PEZZELLA Vincenzo - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 23/05/2013 della Corte di appello di Cagliari, sezione distaccata di Sassari;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale MAZZOTTA Gabriele, che ha concluso chiedendo annullamento con rinvio in punto di determinazione della pena.

RITENUTO IN FATTO

1. Con …

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