Cassazione penale Sez. I sentenza n. 21864 del 30 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:21864PEN

Massima

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Il furto di un bene mobile altrui, anche se successivamente utilizzato da persona diversa dall'autore del reato, integra comunque la fattispecie di furto militare, in quanto l'elemento soggettivo del dolo si perfeziona con la sottrazione del bene, a prescindere dal successivo utilizzo. Pertanto, la responsabilità penale dell'imputato per il reato di furto militare non viene meno per il solo fatto che il bene sottratto sia stato utilizzato da terzi, essendo sufficiente l'accertamento della condotta di impossessamento abusivo del bene altrui, a prescindere dalla sua successiva destinazione. Il giudice di merito, nel valutare la prova, può legittimamente ritenere provata la responsabilità dell'imputato per il furto anche in assenza di una dimostrazione puntuale circa l'utilizzo personale del bene sottratto, essendo sufficiente l'accertamento della sottrazione e del successivo impiego del bene da parte di altri soggetti, in assenza di una plausibile giustificazione da parte dell'imputato. Ciò in quanto il reato di furto militare si consuma con la sottrazione del bene, a prescindere dalla sua successiva destinazione, e l'eventuale utilizzo del bene da parte di terzi non esclude la responsabilità dell'autore del furto, salvo che non emerga una causa di giustificazione o di esclusione della colpevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOCALI Piero - Presidente

Dott. GRANERO Francantonio - Consigliere

Dott. NOVARESE Francesco - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RU. CL. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 30/05/2007 CORTE MIL. APP. SEZ. DIST. di NAPOLI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. VECCHIO MASSIMO;

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Dott. ROSIN Roberto, Sostituto Procuratore Generale Militare della Repubblica presso questa Corte che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

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