Cassazione penale Sez. I sentenza n. 42357 del 6 ottobre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:42357PEN

Massima

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Il superiore gerarchico che, nell'ambito del servizio, compie atti di abuso del proprio grado nei confronti di un inferiore, come ad esempio toccare in modo inopportuno il corpo di quest'ultimo accompagnando il gesto con frasi di comando, commette il reato di ingiuria ad inferiore previsto dall'art. 196 del codice penale militare di pace. Tale condotta, caratterizzata dall'intraneità al servizio e dall'abuso della posizione di comando, lede la dignità e il rispetto dovuto al militare di grado inferiore, indipendentemente dall'effettiva percezione da parte di quest'ultimo della frase pronunciata dal superiore. La valutazione della gravità del fatto e della pena da irrogare deve tenere conto dei parametri di cui all'art. 133 c.p., come la meritoria condotta professionale dell'imputato, la intensità del dolo e l'entità del danno arrecato alla persona offesa, senza che ciò comporti un sindacato di legittimità sulle scelte discrezionali operate dai giudici di merito. Parimenti, la liquidazione del danno in favore della parte civile, rimessa alla valutazione equitativa del giudice, non richiede una analitica motivazione, se non manifestamente irragionevole o contraddittoria con gli elementi di prova acquisiti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. DI TOMASSI Maria S - rel. Consigliere

Dott. SARACENO Rosa Anna - Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi Fabriz - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa in data 07/10/2015 dalla Corte militare di appello, parte civile (OMISSIS).
Visti gli atti, la sentenza impugnata, il ricorso;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. M. Stefania Di Tomassi;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Procuratore generale militare, Dr. Flamini Luigi Maria, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito l'avvocato (OMISSIS) per la parte civile, che chiesto dichiararsi l'…

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