Il mutamento di destinazione d'uso di un immobile, ancorché non accompagnato dall'esecuzione di opere edilizie, costituisce una variazione giuridicamente rilevante ai sensi dell'art. 23-ter del D.P.R. n. 380/2001, qualora comporti l'assegnazione dell'immobile o dell'unità immobiliare considerati ad una diversa categoria funzionale tra quelle previste dalla norma, in quanto tali categorie sono da considerarsi funzionalmente autonome dal punto di vista urbanistico e influiscono, in via conseguenziale e automatica, sul carico urbanistico, senza necessità di ulteriori accertamenti in concreto. Pertanto, il mutamento di destinazione d'uso da deposito o attività commerciale a ufficio o categoria direzionale, integra gli estremi di un mutamento giuridicamente rilevante della destinazione d'uso, soggetto al previo rilascio del permesso di costruire, in quanto idoneo ad incidere sul carico urbanistico, a prescindere dall'incremento degli standard urbanistici. La semplificazione delle attività introdotta dal legislatore non ha infatti reso tra loro omogenee tutte le categorie funzionali, le quali rimangono sostanzialmente non assimilabili anche in caso di mancato incremento degli standard urbanistici, a conferma della scelta già operata con il D.M. n. 1444/1968.