Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15401 del 19 maggio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:15401PEN

Massima

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Il giudice di legittimità è tenuto a motivare adeguatamente la sentenza di appello, confrontandosi puntualmente con le specifiche censure e gli elementi di prova dedotti dalla difesa nell'atto di impugnazione, al fine di confutare in modo esaustivo le argomentazioni difensive e giustificare la conferma della pronuncia di condanna. L'omissione di tale doveroso esame critico delle deduzioni difensive, con il mero richiamo alla motivazione di primo grado, determina la nullità della sentenza per difetto di motivazione. Il giudice di appello, infatti, non può limitarsi a "ripetere" la motivazione di condanna senza rispondere adeguatamente a ciascuna delle contestazioni specificamente mosse dalla difesa, le quali devono essere attentamente vagliate e confutate in modo logico e coerente, al fine di sorreggere la decisione di conferma della pronuncia impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. BELMONTE ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 01/06/2017 della Corte di appello di Ancona;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la senten…

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