Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10170 del 11 marzo 2024

ECLI:IT:CASS:2024:10170PEN

Massima

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Il diritto di impugnazione dell'imputato giudicato in assenza è subordinato al deposito, a pena di inammissibilità, dello specifico mandato ad impugnare rilasciato dopo la pronuncia della sentenza e della dichiarazione o elezione di domicilio ai fini della notificazione del decreto di citazione a giudizio. Tale disciplina, introdotta dalla riforma Cartabia, persegue lo scopo ragionevole di garantire l'esercizio consapevole del diritto di impugnazione, senza che i più stringenti requisiti posti dalla norma a pena di inammissibilità determinino un pregiudizio per l'imputato. L'ampliamento del termine per impugnare e la previsione della restituzione nel termine per l'imputato che dimostri di non aver avuto effettiva conoscenza della pendenza del processo e di non aver potuto proporre impugnazione nei termini senza sua colpa, costituiscono correttivi volti a bilanciare le nuove formalità. La richiesta di dichiarazione o elezione di domicilio, obbligatoria e a pena di inammissibilità per chi decida di intraprendere un giudizio di impugnazione, è ragionevole in considerazione dell'esperienza giudiziaria che testimonia come lo scorrere del tempo del processo a fronte di una prima elezione/dichiarazione di domicilio non sempre garantisca la conoscenza della vocatio in iudicium in primo grado, e ciò ancor più nel giudizio di impugnazione. La disciplina introdotta dalla riforma Cartabia, nel suo complesso, risulta pertanto compatibile con i principi costituzionali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. MASINI Tiziano - Consigliere

Dott. BELMONTE ((omissis)) - Consigliere

Dott. PILLA Egle - Consigliere

Dott. SGUBBI Vincenzo - Relatore

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Il.Ro. nato a N il (Omissis)
avverso l'ordinanza del 13 luglio 2023 della Corte Appello di Roma
sentita la relazione svolta dal ((omissis));
lette le conclusioni del PG, che chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 13 luglio 2023 la Corte di appello di Roma ha dichiarato inammissibile l'appello proposto, nell'interesse di Il.Ro., avverso la sentenza pronunciata nei suoi confronti dal Tribunale di Cassino in data 6 febbraio 2023.
La Corte territoriale ha preso atto del mancato deposito, unita m…

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