Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 27917 del 8 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:27917PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni, disposto ai sensi dell'art. 321 c.p.p. e dell'art. 12-sexies del d.l. n. 306/1992, conv. in l. n. 356/1992, presuppone la sussistenza di gravi indizi di reato e la necessità di impedire la prosecuzione dell'attività criminosa o la dispersione dei beni di provenienza illecita. Il giudice è tenuto a motivare adeguatamente in ordine alla sussistenza di tali presupposti, nonché in merito alla sproporzione tra il valore dei beni da sottoporre a sequestro e il reddito o l'attività economica del soggetto, e alla mancata giustificazione della lecita provenienza dei beni stessi. Il terzo estraneo al procedimento penale, che vanti un interesse civilistico alla restituzione dei beni sequestrati, deve essere munito di procura speciale per proporre impugnazione avverso il provvedimento di sequestro, in conformità alle regole generali previste dal codice di rito civile per la rappresentanza processuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Consigliere

Dott. MANNINO Saverio Felic - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Fo. Ma. Ro. , nata l'(OMESSO);

avverso il provvedimento del Tribunale del riesame di Catanzaro che, in data 31 luglio 2007, ha rigettato l'impugnazione (n. 204/07) della ricorrente contro il decreto di sequestro preventivo ex articolo 321 c.p.p. e Decreto Legge 8 giugno 1992, articolo 12 sexies (convertito in Legge 7 agosto 1992, n. 356), deliberato dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro il 2 luglio 2007 ed avente ad oggetto un&#…

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