Cassazione penale Sez. I sentenza n. 33036 del 22 agosto 2012

ECLI:IT:CASS:2012:33036PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Ai fini dell'applicazione di misure cautelari, è sufficiente la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, senza che sia necessaria la valutazione della precisione e concordanza degli stessi, come richiesto invece per il giudizio di merito. In sede di giudizio "de libertate", i gravi indizi di colpevolezza vanno valutati in una prospettiva dinamico-evolutiva, in funzione di una ragionevole probabilità di condanna, senza che sia necessario il riscontro di una corrispondenza perfetta tra le diverse fonti di prova, essendo sufficiente che le stesse convergano in modo logico e coerente nel delineare la partecipazione dell'indagato all'associazione mafiosa, anche attraverso il recapito di direttive del capo latitante e la messa a disposizione di luoghi ritenuti "sicuri" per le riunioni degli associati. L'interpretazione data dal giudice di merito a tali elementi indizianti non può essere sindacata in sede di legittimità, se non in presenza di un travisamento della prova, ovvero di una difformità del suo contenuto rispetto alla realtà, connotata da decisività ed incontestabilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 991/2011 TRIB. LIBERTA' di PALERMO, del 29/07/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;

sentite le conclusioni del PG Dott. Tindari Baglione il quale ha chiesto il rigetto del ricorso;

Udito il difensore avv. (OMISSIS) che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale di Palermo, adito ex …

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