Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 16705 del 3 maggio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:16705PEN

Massima

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La notifica dell'avviso di deposito della sentenza di appello al difensore dell'imputato, ai sensi dell'art. 548 comma 2 c.p.p., costituisce adempimento sufficiente a garantire il diritto di difesa, anche in assenza dell'allegazione dell'estratto del provvedimento, non essendo tale elemento essenziale per la validità dell'atto. L'omessa allegazione dell'estratto della sentenza non determina pertanto la nullità del provvedimento, essendo l'avviso di deposito idoneo a consentire al difensore di prendere visione e ottenere copia del testo integrale della decisione. Il principio di diritto affermato dalla Corte di Cassazione mira a tutelare l'effettività del diritto di difesa dell'imputato, evitando formalismi che possano pregiudicare ingiustificatamente la validità degli atti processuali, purché sia comunque garantito al difensore l'accesso alla sentenza. Tale orientamento giurisprudenziale si pone in linea con il principio di ragionevole durata del processo e di economia processuale, privilegiando la sostanza rispetto alla mera forma, laddove non vi siano concrete lesioni del diritto di difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. SERRAO Eugenia - rel. Consigliere

Dott. PEZZELLA Vincenzo - Consigliere

Dott. TANGA Antonio L. - Consigliere

Dott. CENCI Daniele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverse la sentenza del 14/06/2019 della CORTE APPELLO di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. EUGENIA SERRAO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. MARINELLI FELICETTA, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio alla Corte di Appello di Bari.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con la sentenza in epigrafe la Corte di Appello di Bari h…

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