Cassazione penale Sez. I sentenza n. 7592 del 18 febbraio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:7592PEN

Massima

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Il giudice di sorveglianza, nel valutare l'istanza di misure alternative alla detenzione presentata da un condannato, deve considerare non solo la situazione ostativa di legge relativa al titolo di reato, ma anche la complessiva valutazione della personalità del detenuto e del suo percorso rieducativo, tenendo conto di elementi concreti e attuali quali la revoca di precedenti benefici, l'esistenza di nuovi procedimenti penali in corso, l'indicazione di datori di lavoro pregiudicati e le informazioni di polizia sulla pericolosità residua del soggetto. Tali fattori, ove ritenuti significativi, possono legittimamente condurre al rigetto dell'istanza, anche in presenza di un recente buon comportamento in carcere, laddove si ritenga non ancora pienamente maturato il percorso di revisione critica del passato deviante. La valutazione di nuovi elementi, come la disponibilità di un familiare ad accogliere il detenuto agli arresti domiciliari, potrà essere oggetto di successiva e diversa istruttoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - rel. Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 4396/2012 TRIB. SORVEGLIANZA di BOLOGNA, del 06/06/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ZAMPETTI UMBERTO;

lette le conclusioni del PG Dott. LETTIERI Nicola, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza in data 06.06.2013 il Tribunale di Sorveglianza di Bologna rigettava l'istanza di misure alternative (affidamento in prova al servizio sociale, semili…

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