Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7205 del 14 febbraio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:7205PEN

Massima

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Il direttore di un periodico può essere ritenuto responsabile a titolo di concorso nel reato di diffamazione a mezzo stampa solo qualora sia dimostrato che egli abbia voluto la pubblicazione dell'articolo diffamatorio con la consapevolezza del suo contenuto lesivo della reputazione altrui, non essendo sufficiente la mera mancata indicazione dell'autore dell'articolo, specie quando lo pseudonimo utilizzato sia comunemente usato dai componenti della redazione. Inoltre, in tema di diffamazione a mezzo stampa e della scriminante del diritto di cronaca, il difetto di continenza non può essere desunto unicamente dal risalto dato alla notizia, ma richiede un esame specifico delle espressioni utilizzate, al fine di verificare se l'esposizione concettuale della notizia abbia superato i limiti di una corretta modalità comunicativa, tramutandosi in un attacco personale della persona a cui si fa riferimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PO. Da. nato il (OMESSO);

avverso la sentenza emessa il 18/4/06 dalla Corte di appello di Napoli;

Visti gli atti, la sentenza denunciata ed il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. FERRUA Giuliana;

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. MURA Antonio, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCEDIMENTO E MOTIVI DE…

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