Cassazione penale Sez. III sentenza n. 17307 del 18 aprile 2014

ECLI:IT:CASS:2014:17307PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale può essere revocato o modificato in qualsiasi stato e grado del procedimento quando vengono meno le esigenze cautelari che ne hanno giustificato l'adozione, anche a seguito di una valutazione complessiva della situazione processuale e personale dell'indagato. In tale ipotesi, il giudice è tenuto a dichiarare l'inammissibilità del ricorso proposto avverso il precedente provvedimento cautelare, in quanto il venir meno dell'interesse del ricorrente a ottenere la decisione sul gravame determina la sopravvenuta carenza di interesse all'impugnazione. La declaratoria di inammissibilità del ricorso per intervenuta rinuncia non comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della sanzione pecuniaria, in quanto l'inammissibilità è determinata da una causa sopravvenuta non imputabile al ricorrente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. SAVINO Mariapia G. - Consigliere

Dott. ORILIA Lorenzo - rel. Consigliere

Dott. DI NICOLA Vito - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1505/2013 TRIB. LIBERTA' di FIRENZE, del 28/10/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LORENZO ORILIA;

sentite le conclusioni del PG Dott. D'((omissis)), (inammissibile);

OSSERVA

Rilevato che:

con ordinanza 28.10.2013, il Tribunale di Firenze ha confermato l'ordinanza con cui il Giudice per le Indagini Preliminari aveva applicato a (OMISSIS) la misura cautelare degli arr…

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