Il piano di lottizzazione, approvato ai sensi dell'art. 28 della Legge n. 1150/1942, che prevede la realizzazione di servizi pubblici e la cessione di aree di proprietà dei consorziati, non decade per il solo decorso del termine decennale di validità della convenzione, in quanto i diritti edificatori sono già stati utilizzati e ridistribuiti all'interno delle superfici edificabili realizzate in attuazione del piano stesso. La successiva variante generale al PRG, che classifica l'area come zona F1.1 destinata a uso scolastico, non comporta la proroga della validità del piano di lottizzazione, ma si limita a prendere atto dello stato di fatto esistente al momento della sua approvazione, ovvero dell'avvenuta cessione dello jus aedificandi sulla base della convenzione urbanistica. Pertanto, l'area in questione non è gravata da un vincolo preordinato all'esproprio, in quanto i diritti edificatori sono stati già utilizzati nell'ambito del piano di lottizzazione, e il diniego dell'istanza di riqualificazione urbanistica è legittimo.