Il giudice di merito, nel valutare se la detenzione di sostanze stupefacenti sia finalizzata all'uso personale o allo spaccio, deve considerare non solo il dato ponderale, ma anche le ulteriori circostanze oggettive e soggettive del fatto, quali la presenza di strumenti per il confezionamento e la pesatura, la varietà di droghe rinvenute, l'organizzazione dell'attività in forma "imprenditoriale" volta ad implementare il reddito del soggetto. Tali elementi, valutati complessivamente, possono escludere in modo logico e congruo la destinazione della droga ad uso esclusivamente personale. Tuttavia, qualora il fatto sia ritenuto di lieve entità, si applica la disciplina sanzionatoria più favorevole prevista dal D.P.R. n. 309/1990, come da ultimo modificato dal D.L. n. 36/2014, convertito dalla L. n. 79/2014, con pene ridotte rispetto alle precedenti normative, anche per i fatti commessi sotto il vigore della previgente disciplina e non ancora definiti con sentenza irrevocabile, in applicazione del principio di retroattività della norma penale più favorevole.