Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25219 del 7 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:25219PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di appropriazione indebita si configura non solo quando l'agente dà alla cosa una destinazione incompatibile con il titolo e le ragioni che ne giustificano il possesso, ma anche quando vi è la mancata deliberata restituzione del bene, in quanto entrambe le condotte sono indice della volontà di affermazione del dominio sulla cosa posseduta. Pertanto, integra il reato di appropriazione indebita il comportamento di chi, nell'ambito di rapporti negoziali inerenti la propria attività professionale, si appropria indebitamente di beni mobili consegnati dai clienti per riparazioni, modifiche o mandati a vendere, senza mai più restituirli, chiudendo l'attività e rendendosi irreperibile. Tale condotta configura altresì l'aggravante dell'abuso di relazione di prestazione d'opera di cui all'art. 61 n. 11 c.p., in quanto l'agente ha abusato del rapporto di fiducia instaurato con i clienti per agevolare la commissione del reato, a prescindere dalla sussistenza di un vincolo di subordinazione o dipendenza. Il giudice di merito, nel valutare la concessione della sospensione condizionale della pena, può limitarsi a indicare gli elementi ritenuti prevalenti, senza l'obbligo di esaminare tutti quelli richiamati dall'art. 133 c.p., potendo fondare il giudizio prognostico negativo sulla serialità delle condotte illecite tenute dall'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VERGA Giovanna - Presidente

Dott. BORSELLINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina A. - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - rel. Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/06/2018 della CORTE APPELLO di ANCONA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. DI PISA FABIO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. BIRRITTERI LUIGI, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
udito l'Avvocato (OMISSIS) in difesa di (OMISSIS) il quale ha concluso chiedendo l'accoglim…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.