Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso la graduatoria finale di una selezione bandita da una società privata, anche se partecipata dalla Regione Calabria, ha rilevato l'inammissibilità del ricorso per difetto di giurisdizione. Infatti, la giurisdizione in materia di selezioni bandite da società private, ancorché partecipate dalla pubblica amministrazione, spetta al giudice ordinario e non a quello amministrativo. Tale principio si fonda sulla natura privatistica del rapporto instaurato tra la società e i candidati, che non configura l'esercizio di un potere pubblico, ma l'espletamento di un'attività di diritto privato, ancorché strumentale al perseguimento di finalità pubbliche. Pertanto, il giudice amministrativo è privo di giurisdizione per conoscere di controversie relative a selezioni bandite da società private, anche se partecipate dalla pubblica amministrazione, in quanto tali procedure non implicano l'esercizio di pubblici poteri, ma attengono alla sfera privatistica del rapporto tra la società e i candidati.