Cassazione penale Sez. II sentenza n. 35196 del 21 agosto 2013

ECLI:IT:CASS:2013:35196PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare ai sensi dell'art. 274 c.p.p., lett. c), può essere desunto dai criteri stabiliti dall'art. 133 c.p., tra i quali rientrano le modalità e la gravità del fatto, nonché la personalità dell'indagato, senza che sia necessaria un'analitica dimostrazione dell'inidoneità di ogni altra misura cautelare diversa dalla custodia in carcere, essendo sufficiente che il giudice indichi, con argomenti logico-giuridici, gli elementi specifici che inducono ragionevolmente a ritenere tale misura la più adeguata al fine di impedire la prosecuzione dell'attività criminosa. Pertanto, la scelta della custodia cautelare in carcere, quale extrema ratio, è legittima quando risulti adeguatamente motivata sulla base di elementi concreti e specifici, quali la gravità e le modalità dei reati contestati, la personalità degli indagati e le loro condizioni soggettive, senza che assuma rilievo determinante il mero rispetto di una precedente misura cautelare meno afflittiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Domenico - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. IASILLO Adria - rel. Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avvocato (OMISSIS), quale difensore di (OMISSIS) (n. il (OMISSIS)) e (OMISSIS) (n. l‘(OMISSIS)), e da (OMISSIS) (n. il (OMISSIS));

avverso l'ordinanza del Tribunale di Milano, in data 21/09/2012;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dr. Adriano Iasillo;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. Cedrangolo Oscar, il quale ha concluso chiedendo l'inammissibilita' dei ricorsi.

OSSERVA

Con ordinanza del 17/07/2…

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