Il permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato può essere rifiutato o revocato quando mancano o vengono a mancare i requisiti richiesti per l'ingresso e il soggiorno nel territorio dello Stato, in particolare la disponibilità da parte dello straniero di mezzi di sussistenza sufficienti per la durata del soggiorno. Tali requisiti devono sussistere non solo al momento del rilascio del permesso, ma anche al momento del rinnovo, essendo necessario che lo straniero produca annualmente un reddito almeno pari al minimo di pensione sociale. La perdita del lavoro e la conseguente mancanza di reddito, nonché l'assenza di un alloggio adeguato, costituiscono quindi validi motivi ostativi al rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro subordinato. Il permesso di soggiorno per attesa occupazione, inoltre, non può essere concesso in modo indefinito, ma assolve unicamente alla funzione di consentire allo straniero extracomunitario, che perda il posto di lavoro, di fruire di un ragionevole lasso di tempo per reperire una nuova occupazione, decorso il quale lo straniero deve lasciare il territorio dello Stato, salvo che nel frattempo abbia trovato una nuova occupazione o maturato un diverso titolo di soggiorno. Pertanto, il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato, fondato sulla mancanza dei requisiti reddituali e abitativi richiesti dalla legge, nonché sull'impossibilità di concedere un ulteriore permesso per attesa occupazione, risulta legittimo e conforme alle disposizioni normative vigenti.