Il proprietario incolpevole di un sito contaminato non può essere obbligato a eseguire interventi di messa in sicurezza definitiva o di bonifica, ma è tenuto solo ad adottare le misure di prevenzione e di messa in sicurezza di emergenza, volte a contenere la diffusione delle fonti di inquinamento e a rimuoverle in via provvisoria, in attesa dell'individuazione del soggetto responsabile della contaminazione. La messa in sicurezza di emergenza, infatti, non presuppone l'accertamento della responsabilità per l'inquinamento e non può essere utilizzata per imporre surrettiziamente al proprietario incolpevole obblighi di bonifica. Pertanto, l'ordine di integrare il progetto di messa in sicurezza di emergenza, impartito all'odierno ricorrente, proprietario non responsabile della contaminazione, è illegittimo per difetto di motivazione e violazione degli articoli 240, 242, 244 e 245 del d.lgs. n. 152/2006, in quanto eccede i limiti degli interventi di prevenzione e di messa in sicurezza di emergenza che possono essere imposti al proprietario incolpevole. L'individuazione del soggetto responsabile della contaminazione, ai sensi dell'articolo 243 del d.lgs. n. 152/2006, costituisce il presupposto necessario per l'attribuzione degli obblighi di bonifica e di messa in sicurezza definitiva.