Il provvedimento di demolizione e decadenza della concessione cimiteriale, adottato dal Comune sulla base della presunta esecuzione di lavori di demolizione e ricostruzione in assenza di permesso di costruire, deve essere annullato qualora l'attività edilizia contestata si limiti alla semplice sostituzione della lastra di marmo della sepoltura, attività che rientra nell'ambito degli interventi di manutenzione straordinaria non soggetti a titolo edilizio ai sensi dell'art. 3 della l.r. Sicilia n. 16/2016. Inoltre, l'eventuale necessità di ottenere il nulla osta paesaggistico e l'autorizzazione comunale ex art. 56 del Regolamento cimiteriale non può integrare una motivazione legittima del provvedimento sanzionatorio, in quanto costituirebbe un'inammissibile integrazione della motivazione originaria, fondata unicamente sulla violazione dell'art. 40 del Regolamento cimiteriale. Infine, il trattamento sanzionatorio per gli interventi edilizi in oggetto deve essere esercitato nell'ambito dei presupposti di cui all'art. 37 del d.P.R. n. 380/2001, con conseguente esercizio di un potere discrezionale da parte della P.A. che tenga conto dell'esatta gravità della condotta contestata, nonché del giudizio discrezionale previsto dall'art. 35 del Regolamento comunale cimiteriale.