Cassazione penale Sez. II sentenza n. 30303 del 15 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:30303PEN

Massima

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Il giudice di prevenzione, nel procedimento per l'applicazione di misure di prevenzione personali e patrimoniali nei confronti di soggetti indiziati di appartenenza ad associazioni di tipo mafioso, può autonomamente valutare gli elementi probatori e indiziari acquisiti anche da precedenti procedimenti penali, pur in presenza di pronunce assolutorie, purché dia conto in motivazione delle ragioni per cui tali elementi siano ritenuti sintomatici dell'attuale pericolosità sociale del proposto. A tal fine, il giudice deve verificare concretamente la persistenza della pericolosità, avendo riguardo al livello di coinvolgimento del soggetto nelle pregresse attività del gruppo criminoso, alla tendenza del gruppo a mantenere intatta la sua capacità operativa nonostante le azioni repressive, nonché all'eventuale manifestazione di comportamenti denotanti l'abbandono delle logiche criminali. La valutazione della pericolosità sociale può investire l'intero percorso esistenziale del proposto, senza che sia necessaria una particolare motivazione sull'attualità della stessa, una volta che l'appartenenza risulti adeguatamente dimostrata e non vi siano elementi dai quali desumere il suo venir meno per effetto di un recesso personale. Ai fini della confisca di prevenzione, è sufficiente che sussista una sproporzione tra le disponibilità e i redditi denunciati dal proposto ovvero indizi idonei a far desumere in modo fondato che i beni da confiscare costituiscano il reimpiego di proventi di attività illecite, spettando al proposto l'onere di dimostrarne la legittima provenienza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. IASILLO A. - rel. Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Roberto - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sui ricorsi proposti avverso il decreto della Corte di Appello di Reggio Calabria, Sezione per le misure di prevenzione, in data 29/05/2015 da: Avvocato (OMISSIS) quale difensore di (OMISSIS) (n. il (OMISSIS)); dall"Avvocato (OMISSIS) quale difensore di (OMISSIS) (n. il (OMISSIS)); dall"Avvocato (OMISSIS), quale difensore di (OMISSIS) (n. il (OMISSIS)).
Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dr. Adriano Iasillo;
Letta la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. Roberto Aniello, il quale…

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