Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 6926 del 22 febbraio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:6926PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della propria qualità o dei poteri inerenti alla funzione, costringe o induce il privato alla dazione o promessa indebita di denaro o altra utilità, commette il reato di concussione, a prescindere dalla specifica competenza del pubblico ufficiale nella materia oggetto dell'illecito affare, essendo sufficiente che egli possegga una "astratta capacità di influenzare", in ragione della propria veste, il suo iter. Pertanto, non è necessario che l'atto intimidatorio rifletta la specifica competenza del soggetto, essendo sufficiente che la qualità soggettiva del pubblico ufficiale lo agevoli e lo renda credibile e idoneo a costringere o indurre il soggetto passivo all'indebita promessa o dazione di denaro o altra utilità, a prescindere dalla circostanza che quanto minacciato si riveli a posteriori irrealizzabile. Inoltre, per l'integrazione del delitto di concussione, non è necessario che l'abuso della qualità o dei poteri da parte del pubblico ufficiale determini uno stato soggettivo di "timore" per la vittima, bensì rileva soltanto che sussista una volontà prevaricatrice e condizionante in capo al pubblico ufficiale che si estrinsechi in una condotta di costrizione o di induzione qualificata, ossia prodotta con l'abuso della qualità o dei poteri. Infine, il danno morale subito dall'ente pubblico, costituito dal discredito apportato all'istituzione dai comportamenti illeciti del pubblico dipendente, è causa di danno non patrimoniale risarcibile, in quanto lesione del diritto della persona giuridica all'integrità della propria immagine.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Francesco - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersili - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 03/03/2011 della Corte di appello di Brescia;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e li ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));

udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. D'ANGELO Giovanni, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia rigettato;

uditi, per il ricorren…

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