Cassazione penale Sez. II sentenza n. 28943 del 15 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:28943PEN

Massima

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L'indicazione errata o omessa degli elementi richiesti per l'impugnazione di un provvedimento cautelare (come il numero del procedimento, la data del provvedimento e il giudice che lo ha emesso) non comporta di per sé l'inammissibilità del gravame, ma solo qualora tale errore o omissione determini incertezza nell'individuazione dell'atto impugnato. In tal caso, l'impugnazione è dichiarata inammissibile, in quanto l'errata indicazione non consente la tempestiva trasmissione degli atti al giudice competente per il riesame, con conseguente possibile perdita di efficacia della misura cautelare. Tuttavia, ove sia comunque possibile individuare tempestivamente il provvedimento impugnato, nonostante l'errata indicazione, l'impugnazione deve essere ritenuta ammissibile, in applicazione del principio di conservazione degli atti processuali e di prevalenza della sostanza sulla forma.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

De. Be. Di. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Milano, in data 27.3.2009.

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. Piercamillo Davigo.

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

osserva:

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con ordinanza del 3.3.2009, il Giudice p…

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