Cassazione penale Sez. II sentenza n. 42086 del 26 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:42086PEN

Massima

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Il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche si configura quando l'agente, mediante artifici o raggiri, induce in errore l'ente erogatore inducendolo a concedere un beneficio economico non dovuto. Tale condotta è punibile anche quando il beneficio richiesto sia in parte compatibile con quello già ottenuto, purché l'agente abbia fornito false dichiarazioni o alterato documenti per dissimulare la duplicazione del finanziamento. L'elemento soggettivo del reato sussiste anche quando l'attività fraudolenta sia stata posta in essere da professionisti incaricati della gestione della pratica, essendo sufficiente che l'imputato abbia consapevolmente sottoscritto la domanda contenente le dichiarazioni mendaci. Il reato si consuma nel momento in cui l'ente pubblico, ingannato dalle false rappresentazioni, eroga il beneficio non dovuto, a prescindere dall'effettivo utilizzo del finanziamento da parte dell'imputato. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nel valutare la sussistenza degli elementi costitutivi del reato e nel bilanciare le circostanze, sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o travisamento della prova. Il giudice di appello, inoltre, può legittimamente revocare l'ammissione di prove ritenute superflue sulla base delle risultanze istruttorie, senza necessità di sentire preventivamente le parti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. DE CRESCENZO Ugo - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. VERGA Giovan - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. DE. Ma. n. l'(OMESSO);

2. VE. Ni. n. il (OMESSO);

avverso la sentenza n. 636/08 della Corte d'appello di Lecce del 27.10.2008;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dott. Giovanna VERGA;

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale Dott. RIELLO Luigi, il quale ha concluso chiedendo l'annullamento della sentenza perche' il reato e…

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