Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18838 del 13 maggio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:18838PEN

Massima

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Il medico necroscopo, in quanto delegato dall'ufficiale dello stato civile, riveste la qualifica di pubblico ufficiale e il certificato da lui redatto, attestante l'effettività del decesso e l'esistenza di eventuali indizi di reato o di morte violenta, costituisce atto pubblico. Pertanto, la falsificazione di tale certificato da parte del medico necroscopo, in concorso con il titolare di un'agenzia di onoranze funebri, integra il reato di falsità ideologica in atto pubblico, punito più gravemente rispetto alla falsità ideologica commessa dal medico curante nell'immediata attestazione del decesso. La gravità della condotta, caratterizzata dalla mancata effettuazione della visita necroscopica anche in caso di decessi sospetti, unitamente all'esistenza di un precedente procedimento penale a carico del titolare dell'agenzia funebre per reati analoghi, giustificano l'applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari con divieto di comunicazione, in considerazione del concreto pericolo di reiterazione del reato, desumibile dalla modalità abituale e sistematica della condotta illecita, nonché dalla dimostrata inclinazione del soggetto a commettere ulteriori reati nonostante l'applicazione di una precedente misura cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PISTORELLI Luca - Presidente

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. CANANZI Francesco - Consigliere-Rel.

Dott. MOROSINI Elisabetta Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
De.Fa. nato a A il (Omissis)
avverso l'ordinanza del 6 novembre 2023 del Trib. Libertà di Genova
udita la relazione svolta dal Consigliere Cananzi Francescco;
lette la requisitoria e le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Giordano Luigi, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;
lette le memorie depositate dall'avvocato De.St. nell'interesse del ricorrente, in data 16 gennaio 2024 e 8 febbraio 2024 con i quali, anche in replica alla Procura generale, chi…

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